Tutti prima o poi si trovano faccia a faccia con una domanda scomoda. L’intervistatore che pone domande imbarazzanti può essere di volta in volta un giornalista, un datore di lavoro, un istituto di credito, ad esempio durante l’istruttotoria per un mutuo in banca.
Le domande scomode sono quelle che cercano di smascherarci, di farci uscire allo scoperto o che ci colgono di sorpesa. Tutte queste domande presuppongono qualcosa che vogliamo tenere nascosto, di cui non andiamo fieri o che ha intrinsecamente natura riservata o dannosa per noi o chi rappresentiamo.
Non vi è dubbio che essere preparati ad affrontare ogni tipo di domanda e intervista è fondamentale, ma lo è ancora di più quando valutiamo che la risposta determinerà buona parte del nostro futuro.
Probabilmente sarete alla ricerca dell’arte di evitare di rispondere alle domande scomode, ovvero quelle che avete paura vi vegano poste, ma qui ad Inborn Voice vi prepariamo ad affrontare questo ed altro.
Continua a leggere…BUSTO ARSIZIO – Una medaglia come onorificenza cittadina per aver portato il nome di Busto Arsizio nel mondo: ieri mattina l’ha consegnata il sindaco Emanuele Antonelli a Milena Origgi, la vocal coach che nei mesi scorsi ha ottenuto la “green card genius” negli Stati Uniti per i suoi meriti da imprenditrice e per il suo innovativo me- todo educativo e culturale Inborn Voice.
Continua a leggere…Il 21 Ottobre 2021 Milena Origgi ha partecipato alla rubrica “questioni di Classe” della community italiana Girlsrestart con un’intervista rilasciata a Federica Pasini. Se vi siete persi la diretta, ecco qua il video integrale.
Qui invece trovate maggiori informazioni sulla community GirlsRestart
Nell’era moderna ci viene sempre più spesso insegnato come ovviare ad una situazione imprevista, che sia gradevole o spiacevole, attraverso l’uso della mente e dell’intelletto. Non bisogna però dimenticare che l’intelletto, il nostro cervello, è uno strumento al nostro servizio e non viceversa. Questo significa essenzialmente due cose: la nostra essenza, la nostra anima, e il nostro pensiero sono due cose distinte. E cosa ben più importante, non siamo venuti al mondo per essere schiavi del nostro pensiero, ma per sperimentare sulla nostra pelle qualcosa che il pensiero non può né generare, né gestire: le emozioni.
Se vi siete informati su questo argomento avrete sicuramente trovato l’idea che va per la maggiore, ovvero: “Non possiamo scegliere le nostre emozioni, ma possiamo decidere come comportarci“, oppure la sua diretta antagonista “È possibile controllare le proprie emozioni attraverso la meditazione“. Entrambe queste soluzioni prevedono l’uso della mente, del pensiero, per interagire con le emozioni. Nel primo caso si cerca di imporsi un piano d’azione e lottare contro le emozioni, nel secondo caso semplicemente ci si impone di non porre l’attenzione sulle emozioni. Entrambe queste soluzioni prevedono di ignorare le emozioni, creando nel primo caso disturbi della personalità, nel secondo caso degli Zombie. Chiaramente c’è un’altra via per affrontare questo problema: La Via della Voce.
Continua a leggere…La voce fa il suo giro intorno al mondo. Strumento potentissimo che abbatte confini e fa superare limiti: ne è convinta Milena Origgi (nella foto), la vocal coach dei manager tanto da essere diventata riferimento con un enorme successo con i corsi organizzati dagli Alumni della Bocconi. Considerano il suo metodo un communication soft skill.
Quando il mondo non era ancora così travolto e stravolto dal potere dalla voce, la bustocca dalla voce celestiale ma con note potenti, ha inventato il suo metodo, l’Inborn voice. Origgi è stata una visionaria perché pochi, pochissimi erano così attenti a questo potere di cui tutti subiamo anche involontariamente il fascino. E ora che il numero di persone letteralmente impazzite per i podcast è in continua crescita e addirittura c’è un social network – Clubhouse – che si basa sul suono e parole che articoliamo, la potenza della voce assume un ruolo ancora più importante. È evidente che ci abbia visto giusto, questa professionista che prima ha fatto impazzire i sudditi di sua maestà la regina d’Inghilterra, tanto da aprire uno studio a Londra, per poi volare negli Stati Uniti, dove ora vive, a Boston, e che prima che la pandemia la fermasse fisicamente, girava il mondo diffondendo il potere della voce.
«Perché la voce non tradisce, non mente. Ha un potere che va oltre il razionale». Ne è convinta davvero Mylena vocal coach – questo è il suo nome d’arte – diventata mentore di centinaia di allievi ovunque. Del resto basti pensare quanto ormai usiamo la voce: per la gioia di chi manda messaggi di 10 minuti alla Tommaso Paradiso di Felicità Puttana – oppure la schiera di appassionati degli assistenti hitech vocali Alexa e Siri.
Il messaggio della Vocal coach – alla prova dei fatti ha ragione – è che con la voce si arriva ovunque, basta non mettere limiti. E la prossima volta che penserete al sogno americano o a un giro del mondo, alla bellezza di trasmettere emozioni, pensate alla voce di questa donna che ha creduto in sé stessa e nel suo dono. Per tutti quelli che non si accontentano e sono capaci di parlare, ascoltare e ascoltarsi.
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